Il Fumo Saliva Alto


Questo è il prologo di un mio racconto per magari un prossimo concorso.. narra del lager di Mauthausen.
Prologo
Il fumo saliva alto.
Come nelle fabbriche di acciaio, nelle fonderie e nei porti. Sfiorava le nuvole, accarezzava il cielo e lo screziava di nero.
Le ciminiere di mattoni annerite sbuffavano ininterrottamente quel fumo scuro, denso, dall’odore pungente.
I forni non si fermavano mai, e anche di notte i loro fuochi rombavano dentro le camere, alimentate dagli addetti alle caldaie.
Attorno alla bassa e lunga costruzione, il prato si stendeva per qualche decina di metri e veniva subito ricoperto dal cemento di una strada.
Altri edifici lunghi e bassi si delineavano in un ordine quasi reverenziale, e dentro quelle case volti, facce, corpi, anime.
Nessuno passava sulla strada che si divideva nei viottoli tra i casermoni che stavano lì, accasciati sul terreno, come se un peso immane li schiacciasse al suolo.
Il cielo sorrideva azzurro, indifferente.
Il rumore di stivali ruppe il silenzio della sera. Suole chiodate battevano l’asfalto a un ritmo incessante. Un altro carico di combustibile arrivava ai forni su un carretto da quell’agglomerato di case fantasma.
I cadaveri vennero buttati nudi nelle fiamme dell’inferno.
Il fumo saliva alto, nel campo di Mauthausen.